Psicoanalisi e immigrazione

Il lavoro con il fenomeno dell’immigrazione, finalizzato a favorire una piena integrazione tra popolazioni, non può prescindere dalla conoscenza profonda del funzionamento della psiche umana, principalmente secondo le teorie di Erich Neumann. L’importanza clinica di non patologizzare comportamenti e credenze tipiche di popolazioni straniere, unitamente alla necessità di individuare tendenze comportamentali disfunzionali o devianti trovano aiuto e riferimento nella dettagliata e complessa classificazione degli stadi dell’evoluzione della coscienza umana descritti dall’ineguagliabile autore e analista junghiano, la cui eredità è stata colta e ampliata dai più brillanti post junghiani quali Nathan Schwartz Salant

L’attenzione di Schwartz-Salant sulle dinamiche di potere e sulle proiezioni della personale componente d’Ombra nell’ambito delle relazioni interpersonali può offrire ulteriori spunti su come affrontare sfide e conflitti che possono emergere nel processo di integrazione.
In sintesi, l’applicazione delle teorie di Neumann e degli approcci post-junghiani nel contesto dell’immigrazione e dell’integrazione può offrire una base solida per comprendere le complesse dinamiche psicologiche in gioco. Questo approccio può aiutare a costruire ponti tra diverse popolazioni, promuovendo l’integrazione attraverso una maggiore comprensione reciproca e rispetto per la diversità umana.

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